Federcostruzioni: dalla filiera dell’edilizia spinta alla transizione ecologica e all’innovazione

Data:
16 Ottobre 2024

L’incontro “L’edificio al centro”, promosso da Federcostruzioni, ha evidenziato la necessità di un approccio integrato per ottimizzare il ciclo di vita degli edifici e rispondere all’emergenza abitativa, soprattutto nelle grandi città. Sono stati sottolineati il ruolo trainante del settore delle costruzioni, l’importanza della transizione ecologica, e la collaborazione tra privati e istituzioni per affrontare le sfide future.

Filiera delle costruzioni: nel 2023 toccati i 624 mld di euro, con un incremento di 76mila occupati

Stimolare un approccio sempre più integrato e condiviso tra tutti gli attori coinvolti nelle fasi di progettazione, costruzione e gestione dell’edificio per ottimizzare il suo ciclo di vita, limitando il consumo di risorse, riducendo al minimo l’impatto ambientale e migliorando il confort degli utenti. Ma anche dare risposte urgenti sul fronte dell’offerta abitativa, in particolare in affitto, che sta attraversando una fase particolarmente critica soprattutto nelle grandi città.

Queste alcune delle principali sollecitazioni emerse dall’iniziativa “L’edificio al centro”, promossa da Federcostruzioni, la Federazione di Confindustria che riunisce le 15 sigle più rappresentative del mercato edile e delle infrastrutture, che oggi a Milano ha messo intorno al tavolo mondo dell’edilizia, dell’università e parlamentari di maggioranza e opposizione. Partendo dai numeri della produzione delle filiera italiana delle costruzioni, che nel 2023 ha toccato i 624 miliardi, in aumento del 6,9% rispetto all’anno precedente, con un incremento di 76mila occupati, che hanno raggiunto complessivamente quota 3,1 milioni.

I dati del nostro ultimo Rapporto ci dicono che la filiera delle costruzioni gioca un ruolo trainante per la crescita del Paese. Edilizia, infrastrutture, mobilità sostenibile, rigenerazione urbana sono le voci che ci vedono protagonisti all’interno del Pnrr, che rappresenta una sfida per guardare al futuro anche oltre il 2026”, ha sottolineato la presidente di Federcostruzioni Paola Marone.

Oggi però – ha aggiunto – di fronte a un quadro internazionale fortemente incerto dobbiamo metterci in gioco per affrontare nuove sfide, come quella della transizione ecologica, che deve essere un’opportunità e non un limite. Sull’energia si giocherà il futuro economico dell’Unione europea per questo serve una strategia comune. Allo stesso modo dobbiamo creare le condizioni affinché il nostro Paese possa recuperare competitività e produttività. Se messi nelle condizioni giuste potremo fare la nostra parte per contribuire a dare al Paese case a costi accessibili, città riqualificate e sostenibili, infrastrutture moderne”.

Punti toccati anche dalla vicepresidente Ance, Silvia Ricci, che ha dichiarato: “Le imprese di costruzione sono il motore del cambiamento perché mettono a contatto molteplici figure professionali in tutte le fasi di realizzazione dell’opera. Il nostro settore è in grado di orientare gli interventi verso scelte progettuali efficienti, promuovendo l’innovazione tecnologica”.

È necessario trovare risorse per tutta la filiera delle costruzioni – ha sottolineato il vicepresidente di Confindustria, Marco Nocivelli – fondamentale è la collaborazione tra privati e istituzioni per investire nella transizione 5.0 e l’housing sociale”.

La direttiva casa green appena approvata a livello europeo pone degli obiettivi importanti da raggiungere, siamo pronti a supportarli ma oltre agli incentivi e ai bonus serve investire nella transizione digitale”, ha dichiarato Tiziano Pavoni, presidente Ance Lombardia.

Infine le parole di Marco Squinzi, vicepresidente Federchimica, che ha evidenziato le difficoltà e le contraddizioni dell’adeguamento della normativa europea per la riduzione delle emissioni. “Per questo il mondo associativo deve fare sistema“, ha concluso.

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Ultimo aggiornamento

21 Ottobre 2024, 12:50