Federcostruzioni: “Spalmacrediti Superbonus in 10 anni danneggia intera filiera”
Data:
13 Maggio 2024
La decisione del Governo di estendere il periodo di rimborso dei crediti Superbonus da 4 a 10 anni ha suscitato forti preoccupazioni nella filiera delle costruzioni, con conseguenti rischi di costi aggiuntivi e contenziosi legali, secondo il commento della presidente di Federcostruzioni, Paola Marone. Questa modifica improvvisa e senza consultazione potrebbe destabilizzare sia le imprese coinvolte nei progetti Superbonus che i cittadini che hanno fatto affidamento su questa legislazione statale.
Marone: “Ancora una volta ci troviamo di fronte a cambiamenti di regole in corsa e senza confronto con il sistema produttivo”
“Danni pesantissimi per la filiera delle costruzioni, che conta 3 milioni di occupati, 40 mila imprese e un valore della produzione che si aggira attorno ai 600 miliardi, se sarà confermato l’obbligo di spalmare i crediti Superbonus in 10 anni e non più su 4 per le spese sostenute nel 2024, come annunciato in questi giorni dal Governo”.
È il commento di Paola Marone, presidente di Federcostruzioni sulle nuove che il Governo si accinge a introdurre in materia di Superbonus.
“Si tratta – continua Marone – di un intervento che va ad intaccare contratti già sottoscritti e in corso di esecuzione che inevitabilmente saranno oggetto di aggravi di costi e probabili contenziosi. Un duro colpo con effetti che ricadranno a cascata su tutte le imprese della filiera impegnate nei cantieri Superbonus”.
“Comprendiamo la necessità del Governo di tutela dei conti, ma ancora una volta ci troviamo di fronte a un cambiamento delle regole in corsa, senza confronto con il sistema produttivo, destinato a gettare scompiglio e panico tra cittadini e imprese che si sono affidati a una legge dello Stato e oggi rischiano di pagarne le conseguenze”, conclude la presidente di Federcostruzioni.
Leggi l’articolo completo su: INGENIO WEB
Ultimo aggiornamento
19 Maggio 2024, 19:55