Giovanni Savorani, Conf. Ceramica: indispensabile intervenire sul costo del gas
Data:
21 Dicembre 2022
Roma, 21 dicembre 2022: Federcostruzioni insiste con il Governo perchè siano affrontate alcune emergenze del settore delle costruzioni, in particolare quella dell’energia, dei bonus e della cessione del credito. Su questi punti Giovanni Savorani, presidente CONFINDUSTRIA CERAMICA, ha risposto a una intervista, qui riprodotta integralmente.
In due anni quadruplicati i costi dell’energia
1. Presidente, la Ceramica italiana da sempre a una leadership internazionale in termini di qualità, innovazione e sostenibilità nel mondo intero. È una leadership che crea lavoro, surplus commerciale, … ma questa crisi energetica che stiamo vivendo la mette a rischio? c’è davvero un rischio che se non si agisce in fretta potremmo avere conseguenze gravi nell’immediato e peggiori nel futuro?
Giovanni Savorani
L’industria ceramica italiana ha visto la propria bolletta del gas naturale passare dai 250 milioni di euro del 2019 al miliardo nel 2021 – a fronte di un fatturato annuo di 6,2 miliardi -, a cui se ne è aggiunto un altro miliardo di euro nel corso di quest’anno, con diretti effetti sulla redditività.
Il gas naturale è la fonte di energia termica primaria per il nostro settore, non sostituibile nel breve termine per ragioni tecnologiche, e che rimarrà tale anche per gestire la transizione energetica.
E’ indispensabile che si intervenga per calmierare e stabilizzare il costo del gas e che questo venga fatto in tempi brevi perché il calo della redditività incide anche sulla capacità di proseguire lungo il percorso di transizione energetica
Non si può attendere ulteriormente l’attuazione della gas release
2. Che cosa Confindustria Ceramica chiede al governo per supportare le industrie energivore, come quella della ceramica e del laterizio, che sono alla base del sistema delle costruzioni italiano?
Giovanni Savorani
I prezzi impazziti del gas e dell’energia elettrica che abbiamo registrato nell’ultimo anno e mezzo non sono sostenibili per le imprese ceramiche, per le quali l’energia è di fatto una materia prima.
Il precedente Governo ha messo in campo numerose misure, intervenendo sulla riduzione degli oneri parafiscali e introducendo i crediti d’imposta per l’energia. Ha anche previsto due misure strutturali come l’electricity release e la gas release per la cessione alle imprese energivore e gasivore di energia elettrica e gas a prezzi calmierati. Anche il nuovo Esecutivo si sta movendo in continuità col precedente, ad es. ha prolungato e rafforzato i crediti d’imposta. In più ha favorito l’attuazione dell’electricity release, che è stata finalmente attivata, e ha rilanciato l’estrazione del gas nazionale a favore delle imprese.
Abbiamo il gas e non lo estraiamo, preferendo pagare profumatamente il gas altrui, anche di provenienza russa.
Non si può attendere ulteriormente l’attuazione della gas release, che avendo carattere strutturale, assume i connotati di una misura di politica industriale.
Stiamo valutando le alternative al gas
3. Presidente, uno dei problemi sul fronte dell’energia del nostro Paese è quello di non utilizzare ne le proprie fonti fossili né l’energia nucleare. Un passo importante potrebbe essere quello di ridurre i consumi, soprattutto quelli relativi alla parte urbana e immobiliare, attraverso una politica di riqualificazione degli edifici. Senza Bonus e senza il supporto finanziario della cessione del credito è una politica realizzabile? in sostanza, quanto questi due strumenti sono necessari?
Giovanni Savorani
Sul piano industriale, stiamo valutando le alternative al gas, che rimane pur sempre il combustibile fossile più pulito, per decarbonizzare i processi produttivi. Nel breve periodo non possiamo però disporre né di biogas, né di idrogeno, né di energia elettrica a un prezzo basso tale da pensare a elettrificare parte delle nostre fasi di lavorazione.
L’efficienza energetica è da sempre perseguita dal settore e con ottimo risultato, frutto di forti investimenti, ma non basta per la decarbonizzazione.
Per quanto riguarda, invece, il patrimonio edilizio di spazio per l’efficientamento ce n’è, ma difficilmente si potranno ottenere risultati eccellenti senza i bonus.
Le famiglie si stanno impoverendo e l’inflazione è galoppante, per non parlare dei mutui, i cui tassi stanno crescendo notevolmente. In questo momento, difficilmente potranno investire nella riqualificazione degli immobili, senza bonus.
Tornando ai mutui, i tassi sono insostenibili anche per le imprese: occorre subito una moratoria!
Fatturato settore ceramica: + 16,2% nel 2021
4. Il vostro centro studi ha calcolato quanto ha inciso in termini di occupazione e di produzione industriale sul fronte nazionale l’incentivazione con i bonus di questi anni? Oggi c’è chi evidenzia che i bonus sono costati allo Stato alcune decine di miliardi, ma chi ha fatto i conti ha evidenziato che in termini di incremento di fatturati, lavoro ed emersione del lavoro nero i Bonus non siano stati un vero costo per lo stato. È così?
Giovanni Savorani
Il nostro centro studi elabora dati relativi alle vendite sul mercato italiano, nel quale dopo venti anni di progressiva lenta flessione delle vendite, abbiamo registrato nel 2021 una fortissima ripresa, tale da ritornare sopra i livelli pre pandemici. Lo scorso anno abbiamo venduto 91,2 milioni di metri quadrati di piastrelle in Italia, con una crescita prossima al 10% rispetto ai valori 2019; valori che letti dal punto di vista del fatturato, registravano a fine 2021 un dato di 967 milioni di euro franco fabbrica, con una crescita del +16,2%. Quest’anno la dinamica è continuata ad essere positiva, anche se su livelli più limitati, a causa di diversi fattori endogeni ed esogeni tra cui vanno annoverante anche le incertezze a seguito della discussione sulla riforma del Superbonus.
Sono valori importanti che hanno contribuito allo sviluppo del PIL nazionale che, se affiancati a quelli del comparto della ceramica sanitaria e dei laterizio e – in senso più generale – a quelli di tanti settori che compongono il mondo delle costruzioni, confermano queste nostre industrie come colonne portanti dell’economia e dell’occupazione del nostro Paese”.
Ultimo aggiornamento
21 Dicembre 2022, 16:54