Intervento Presidente Federcostruzioni – Summer School Structures & Appearance Engineering & Architecture for Heritage Conservation
Data:
21 Giugno 2024
La Summer School organizzata dai Professori Bianca Gioia Marino, Andrea Prota e dagli altri autorevoli docenti offre una grande opportunità per la progettazione del costruito storico affrontando il tema del restauro legato anche agli aspetti strutturali degli edifici, alimentando un proficuo incontro fra ingegneri e architetti, puntando ad una formazione innovativa e interdisciplinare.
FINALITÀ
Il tema ci pone di fronte alla bellezza e fragilità del nostro patrimonio culturale. Necessario è dunque l’approccio multiculturale e integrato per poter trovare idonee soluzioni per la progettazione ma anche per la manutenzione la conservazione e la gestione del patrimonio culturale. Bisogna mettere in campo azioni integrate per la valorizzazione delle complessità delle operazioni legate all’opera di restauro e quindi per preservare le nostre testimonianze architettoniche conservando anche tradizioni del passato mediante un approccio innovativo.
Necessita un progetto industriale di incentivi stabile e di lunga durata senza cambi di regole, che riordini l’attuale sistema di bonus edilizi e che riattivi il meccanismo della cessione del credito, unico strumento utile per gli incapienti, al fine di raggiungere anche gli obiettivi della Direttiva Europea EPBD.
- La sfida per l’Italia è importante: la direttiva, secondo stime di ANCE, impatterà su un patrimonio immobiliare residenziale di 12,2 milioni di edifici di cui circa 9 milioni rientrano nelle classi più energivore (E,F,G) che corrispondono a circa il 73% del totale.
- E’ indispensabile predisporre le necessarie risorse pubbliche, anche derivanti da fondi europei per supportare gli investimenti necessari alla filiera industriale delle costruzioni per sostenere i processi di decarbonizzazione, e contenimento dei costi energetici per la competitività e la tutela del Made in Italy.
- Serve attuare rapidamente il meccanismo CBAM di aggiustamento delle emissioni di carbonio alle frontiere EU per evitare la concorrenza sleale da Paesi terzi in quanto il CBAM (Carbon Border Adjustment) ad oggi prevede misure, che tarderanno ad entrare in vigore con nessun pagamento prima del 2026 – e che sono assolutamente insufficienti nel proteggere la competitività dell’industria nazionale dalle importazioni da Paesi extra-UE, e inoltre non ammettono nessuna misura compensativa per le esportazioni, con conseguenze enormi sul valore del made in Italy nel mondo.
- Vanno inoltre valorizzati i prodotti italiani, come, in parte, fanno i CAM (Criteri Ambientali Minimi) Edilizia e il nuovo Codice degli appalti (All. 1.7 Art. 3), dando un indirizzo che però manca di riferimenti e pesi che lo rendano ineludibile nella pratica degli appalti. L’introduzione di una preferenza nello sviluppo delle opere pubbliche per la provenienza italiana o europea dei materiali da costruzione rappresenta un passo fondamentale, ma confidiamo ora in un’azione più decisa.
Il Governo, innanzitutto, dovrà attuare il piano nazionale di ristrutturazione previsto dalla Direttiva Epbd, che contiene la traiettoria da seguire per le scadenze del 2030 e oltre. Serve visione e prospettiva. Serve urgentemente una legge nazionale sulla rigenerazione urbana che funga da quadro di riferimento alle leggi Regionali e stimoli gli investimenti attivando processi virtuosi di partenariato pubblico e privato.
Per noi costruttori si pone al centro anche il compito di formare delle figure operative, come le maestranze edili che possano preservare antichi saperi coniugandoli con processi e materiali innovativi in ottica di sostenibilità. Per questo abbiamo messo in campo un ciclo di convegni su tutto il territorio nazionale per diffondere l’impegno della filiera per la decarbonizzazione e per evidenziare la necessità della tutela del Made in Italy.
Oggi vi è enorme carenza di manodopera specializzata nel comparto delle costruzioni, e ciò è testimoniato anche dalla continua ricerca effettuata dalle imprese che non riescono a trovare figure idonee per quelle che sono richieste dal mercato.
L’ identificazione dei fabbisogni professionali formativi, l’analisi dei mercati correlati alle filiere del comparto di riferimento e dall’ altra parte quindi lo sviluppo di un modello dinamico e virtuoso di rilevazione, di potenziamento e qualificazione del tessuto produttivo ha chiaramente un’importanza enorme che si riflette su tutta l’economia.
Il gap tra domanda e offerta che vi è oggi nel mercato del lavoro di tutti i comparti, Confindustria l’ha stimato in circa 38 miliardi di euro ed ha individuato la risoluzione in una grande mappatura dei bisogni delle aziende per poter indirizzare la didattica. Dunque, è evidente che il Presidente di Confindustria ha sollecitato tutti quanti i comparti industriali ad attivarsi per evidenziare le esigenze di ciascuno. Il compito nostro come costruttori è di effettuarla attraverso le nostre scuole edili ed i centri sperimentali di competenza che abbiamo realizzato negli anni scorsi e che rappresentano un punto di sviluppo per quella che deve essere l’evoluzione del comparto delle costruzioni.
Tali strumenti permettono di mettere in campo un osservatorio territoriale permanente, cioè un presidio che riesce a garantire un’azione costante di ricerca e monitoraggio del comparto attraverso l’analisi dei fabbisogni, di innovazione, ricerca e tradizione.
In conclusione bisogna rilanciare oggi questo comparto, e quindi non soltanto in chiave di innovazione guardando i nuovi mercati per essere competitivi, ma anche dando grande valore a quello che è anche il nostro patrimonio delle Imprese di restauro e di conservazione attraverso un sistema di qualificazione del territorio imprenditoriale anche nel mercato privato.
Ultimo aggiornamento
24 Giugno 2024, 15:52