INTERVISTA A PAOLA MARONE PRESIDENTE FEDERCOSTRUZIONI PER SPECIALE IMPRESE EDILI SU SAIE 24

Data:
21 Agosto 2024

Presidente Marone, nella prospettiva del Saie 2024 che riserverà spazi di approfondimento a un tema di rilievo qual è la Direttiva dell’UE sulle Case Green, quali proposte avanza in merito Federcostruzioni?

Siamo consapevoli di giocare un ruolo centrale nel raggiungimento degli obiettivi previsti dalla Direttiva, che richiederà la messa in campo di un ventaglio di strumenti e risorse sia nazionali che europee per il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici e la progressiva decarbonizzazione. Nel confronto europeo il 63% del patrimonio residenziale nazionale è nelle classi F e G. In Germania il 45% è nelle classi F e G, in Spagna il 25% ed in Francia il 21%. L’opera di riqualificazione richiesta dall’Europa, la cosiddetta « direttiva Green » dovrà portare ad un taglio del 16% dei consumi al 2030 e del 20/22% entro il 2035 , risulta per noi molto costosa e complessa. Ma è anche occasione per un piano di rigenerazione urbana da affrontare con una visione interdisciplinare ed integrata.

La sfida per l’Italia è importante: la direttiva, secondo stime di ANCE, impatterà su un patrimonio immobiliare residenziale di 12,2 milioni di edifici di cui circa 9 milioni rientrano nelle classi più energivore (E,F,G) che corrispondono a circa il 73% del totale.

E’ indispensabile predisporre le necessarie risorse pubbliche, anche derivanti da fondi europei per supportare gli investimenti necessari alla filiera industriale delle costruzioni per sostenere i processi di decarbonizzazione, e contenimento dei costi energetici per la competitività e la tutela del Made in Italy. Per affrontare al meglio questa sfida è necessario, dunque, che la filiera del made in Italy delle costruzioni, che conta al suo interno eccellenze riconosciute nel mondo, venga valorizzata e sostenuta, sfruttando così anche l’impatto positivo dell’indotto dell’edilizia sul Pil del Paese.

Vanno inoltre valorizzati i prodotti italiani, come, in parte, fanno i CAM (Criteri Ambientali Minimi) Edilizia e il nuovo Codice degli appalti (All. 1.7 Art. 3), dando un indirizzo che però manca di riferimenti e pesi che lo rendano ineludibile nella pratica degli appalti. L’introduzione di una preferenza nello sviluppo delle opere pubbliche per la provenienza italiana o europea dei materiali da costruzione rappresenta un passo fondamentale, ma confidiamo ora in un’azione più decisa.

 

La Direttiva può a suo avviso, direttamente e indirettamente, favorire l’attenzione delle imprese e della filiera nei confronti della sostenibilità e dell’Esg?

Certamente e lo dimostrano i tanti progetti concreti, e le buone prassi anche a livello territoriale, che iniziamo a mettere in campo. Cito ad esempio le iniziative nel settore cemento, in cui le imprese hanno condiviso una strategia che ha come obiettivo la carbon neutrality e si basa sulle tecnologie di cattura, stoccaggio e riutilizzo della Co2 come materia prima base per prodotti chimici o combustibili sintetici. Serve, inoltre, attuare rapidamente il meccanismo CBAM di aggiustamento delle emissioni di carbonio alle frontiere EU per evitare la concorrenza sleale da Paesi terzi in quanto il CBAM (Carbon Border Adjustment) ad oggi prevede misure, che tarderanno ad entrare in vigore con nessun pagamento prima del 2026 – e che sono assolutamente insufficienti nel proteggere la competitività dell’industria nazionale dalle importazioni da Paesi extra-UE, e inoltre non ammettono nessuna misura compensativa per le esportazioni, con conseguenze enormi sul valore del made in Italy nel mondo.

 

Federcostruzioni, realtà per sua natura espressione della filiera del costruito, è impegnata per favorire il dialogo tra pubblico e privato?

Cerchiamo di dare voce a una lunga filiera che include tante realtà come la progettazione, i produttori di materiali, di impianti, di macchinari oltre che le imprese di costruzione. Avanziamo, quindi, nei confronti del decisore pubblico istanze che sono espressione dell’intero sistema produttivo dell’edilizia, con l’obiettivo di fornire alle istituzioni soluzioni e proposte utili alla crescita del Paese, nel segno dell’innovazione e della sostenibilità, sociale e ambientale.

Ultimo aggiornamento

21 Agosto 2024, 09:36