Stabilizzare i bonus in edilizia, facilitare la cessione del credito: l’intervento di Paola Marone all’evento Federcomated

Data:
22 Settembre 2022

Stabilizzare i bonus in edilizia, facilitare la cessione del credito: l’intervento di Paola Marone all’evento Federcomated

L’intervento della presidente Paola Marone in occasione dell’evento FEDERCOMATED “Bonus edilizia: il giorno dopo” che si è tenuto oggi giovedì 22 settembre 2022 presso la sede di Confcommercio Milano.

“Il Fondo monetario internazionale, nel mese di luglio ha stimato che il PIL italiano nel 2022 crescerà del 3% rispetto all’anno precedente, il dato è doppio rispetto alla Germania (1,2%), superiore a Francia e Stati Uniti (2,3%) e alla media europea (2,6%). Solo la Spagna ci supera con il 4%. Le previsioni Ance per il comparto delle costruzioni per il 2022 sono di una tenuta del settore (+1%).

Eppure, oggi, su tale stima pesano alcune importanti criticità, come gli eccezionali incrementi dei prezzi dei principali materiali da costruzione, l’esplosione dei prezzi dell’energia, il problema della carenza di manodopera, l’accelerazione dell’inflazione di questi mesi (a giugno è arrivata all’8%, dato che non si registrava dal 1986 con un picco dell’8,2%), l’incertezza sulle agevolazioni fiscali soggette a continui cambi di regole hanno bloccato la monetizzazione dei crediti creando enormi disagi a famiglie e imprese.

 

Paola Marone
Paola Marone, presidente Federcostruzioni

La crescita del Pil italiano del 2021, pari a 6,6%, è da attribuire per oltre 1/3 alle costruzioni.

Il settore, infatti, nella sua completezza della filiera, con 475 miliardi di valore di produzione totale del 2021, e quindi registrando oltre 51,6 miliardi in più rispetto al 2019 e circa 78 miliardi in più rispetto al 2020, evidenzia un forte balzo in avanti dovuto alla ripartenza dell’economia nazionale dopo il blocco della pandemia. Lo stimolo è sicuramente derivante dai Bonus fiscali e dagli importanti investimenti del PNRR che dedica circa la metà degli importi, pari a 108 miliardi, a costruzioni e infrastrutture.

Anche il quadro occupazionale del sistema delle costruzioni manifesta segni di crescita. Gli addetti del comparto si attestano nel 2021 a poco più di 2,8 milioni di unità con un incremento di circa 200 mila unità rispetto all’anno precedente. In termini relativi si registra un discreto incremento pari al 7,7% nel 2021.

Il Superbonus, dunque ,oltre a rappresentare una prima misura efficace di rilancio per le costruzioni e per l’intera economia, riveste un ruolo cruciale nell’ammodernamento e messa in sicurezza del patrimonio immobiliare italiano, così vetusto, inadeguato sotto il profilo sismico ed idrogeologico, come dimostrano i gravi accadimenti di questi giorni verificatisi nelle Marche ed inoltre fortemente energivoro.

È quindi questo, dell’ammodernamento del paese, un passaggio fondamentale e non più rimandabile, anche per raggiungere gli obiettivi del PNRR di transizione ecologica e sostenibilità ambientale, così come auspicato dal disegno di legge sulla rigenerazione urbana che attendiamo da tempo con ansia.

Le problematiche gravissime della filiera del settore delle costruzioni, a seguito del blocco della cessione dei crediti con la conseguente impossibilità di monetizzazione devono essere risolte.

Il tema, agli occhi di tutti, ha determinato una grave situazione di forte crisi economica e rischiamo, senza urgenti interventi risolutivi, di innescare una bomba economico-sociale senza precedenti con il fallimento di molte imprese e professionisti della filiera. Le numerose modifiche normative relative ai bonus fiscali, avviate con l’obiettivo condivisibile di contrastare le frodi, hanno tuttavia stravolto le regole della cessione dei crediti con effetti retroattivi, penalizzando, di fatto, le famiglie più bisognose, bloccando imprese e professionisti seri, gli Enti dedicati all’edilizia residenziale sociale e l’intero processo di rigenerazione del nostro patrimonio immobiliare, e invece è così urgente e necessario. Nota positiva di questi giorni è che l’articolo 33-ter, introdotto al Senato, integra la disciplina dello sconto in fattura e della cessione dei crediti in materia edilizia, intervenendo sull’articolo 14 del decreto-legge Aiuti (n. 50 del 2022). Con una prima modifica si chiarisce che la responsabilità in solido del fornitore che ha applicato lo sconto e dei cessionari, nel caso di operazioni di cessione di agevolazioni indebitamente fruite, è limitata al caso di concorso nella violazione con dolo o colpa grave. Con una seconda modifica si dispone in ordine ai crediti oggetto di cessione o sconto in fattura sorti prima dell’introduzione degli obblighi di acquisizione dei visti, delle asseverazioni e delle attestazioni richiesti ex lege. In tali casi il cedente, a condizione che sia diverso dai soggetti qualificati (banche e intermediari finanziari, società appartenenti a gruppi bancari, o imprese di assicurazione autorizzate in Italia) e che coincida con il fornitore, deve acquisire, ora per allora, la documentazione richiesta ex lege per limitare la responsabilità in solido del cessionario (ai sensi del comma 6 come integrato dalle norme in esame) ai soli casi di dolo e colpa grave.

In conclusione, ad oggi nei dati relativi a fine agosto si registrano 234.907 interventi di superbonus per un ammontare corrispondente a 43 miliardi. Di questi, poco più del 70%, cioè 30 miliardi si riferiscono a lavori già realizzati e in questo ambito il 55% riguarda le unifamiliari, vista ovviamente l’approssimarsi delle scadenze, seguono le unità immobiliari indipendenti con oltre il 30% e infine, circa il 15% i condomini che incidono però per quasi il 50% dell’ammontare complessivo degli importi.

A livello territoriale vediamo che a nord sono localizzati circa il 50% degli interventi, il 30% al sud  e il 20% al centro. La distribuzione regionale conferma sempre la Lombardia al primo posto con 37.699 interventi pari 16%, segue il Veneto con il 13% degli interventi e il Lazio con poco più del 9%. Nelle regioni del sud si segnalano la Sicilia con il 7% degli interventi localizzati e la Campania con circa il 6%.

È importante sottolineare che il costo effettivo del Superbonus 110% per lo Stato – al netto dei finanziamenti europei del Pnrr (13,9 miliardi) e della crescita prodotta dagli interventi su Iva, Irpef e nuovi contributi è pari circa al 17% degli importi ammessi a detrazione. Questo si deduce da uno studio effettuato dall’ANCE.

Questi dati che evidenziano come la misura dei Bonus, necessaria per una riqualificazione del patrimonio immobiliare del Paese, debba essere mantenuta e stabilizzata nel tempo. Con la Legge di Bilancio, il Governo ha prorogato il Superbonus fino al 2023 e con decalage sino al 2025, ma si dovranno individuare misure strutturali che consentano di rigenerare il vetusto ed energivoro patrimonio immobiliare italiano e con gradualità nel tempo.

Ultimo aggiornamento

22 Settembre 2022, 18:30